Sui passi della Beata Maria della Passione

Beata Maria della Passione

ROMA (1876- 1882)

A Roma, Maria della Passione si sente “a casa”. Con lei, ripercorriamo i suoi primi passi nella città, che per Maria è diventata la “patria del suo cuore”. Questi luoghi diventano oggi per noi un itinerario spirituale, che ci fa rivivere, con emozione, i momenti di incertezza, di attesa, di speranza, di fiducia, vissuti da lei a Roma, soprattutto quelli che hanno preceduto la fondazione e gli avvenimenti dell’anno 1882.

20 DICEMBRE 1876
ALBERGO DELLA MINERVA
In piazza della Minerva, a destra per chi guarda la chiesa, esiste ancora un albergo, che si presenta più o meno come era nel 1876. Maria della Passione vi trascorse la prima notte a Roma; partì il giorno dopo, 21 dicembre, perché era troppo caro per la sua povertà.

21 DICEMBRE 1876
CHIESA DI SANTA MARIA DELLA MINERVA
Fu costruita, nel XIII secolo, su un antico tempio di Minerva, in onore di Maria «Sede della Sapienza». E’ l’unica chiesa gotica dell’antica Roma, restaurata nel XIX secolo. Appartiene ai Domenicani. Oltre alle reliquie di Santa Caterina da Siena, che si trovano sotto l’altare maggiore, nella chiesa c’è la tomba del Beato Angelico e si possono ammirare bellissime opere d’arte. Maria della Passione scrisse: “Il 21, festa di San Tommaso, apostolo dell’India, siamo alla Minerva ed assistiamo alla nostra prima Messa a Roma. L’altare maggiore racchiude le reliquie di Santa Caterina da Siena. Pensate che consolazione per me, che amo tanto la grande serva della Chiesa! ” (Lettere giornaliere, 22- 12- 1876). “Meditiamo sull’amore e sul coraggio di Santa Caterina da Siena. Troviamo nel suo esempio nuove luci per comprendere la nostra vocazione e un rinnovato coraggio per realizzarla. Il nostro Istituto missionario, come la Santa Vergine e Santa Caterina, offre a Dio povertà, sofferenza, preghiera e amore. E’ molto. L’esempio della Santissima Vergine, di Santa Caterina e di San Francesco ce ne danno certezza; ma per ottenere come loro il Regno di Dio, bisogna anche saper essere vittime, seguendo il loro esempio. O Caterina, insegnami il segreto per essere vittima d’amore» (Meditazioni liturgiche e francescane, Santa Caterina da Siena, 30 aprile).

21 DICEMBRE 1876 – 12 GENNAIO 1877
VIA SANTA CHIARA, 39
La casa appartiene al Seminario francese. All’epoca di Maria della Passione, i Padri dello Spirito Santo, che dirigevano il Seminario, l’avevano data in affitto e la gestivano come modesta pensione. Maria della Passione vi ha alloggiato dal 21 dicembre 1876 al 12 gennaio 1877 ed ha vissuto qui le angosce e le speranze della fondazione. “Mi sembra di vedere che il mio grande amore giovanile per il mistero dell’Agonia mi abbia valso quest’impronta di ansia e di angoscia con cui Dio sembra compiacersi di circondarmi. Mi si presenta alla mente in particolare l’attesa a Roma, alla fine del 1876 e all’inizio del 1877, mentre aspettavamo la decisione finale della Chiesa”. (Egli mi parla nel cuore della Chiesa, n° 306). “Al tempo del mio primo viaggio a Roma, quando mi assalivano incessantemente sofferenze di ogni tipo, sia interne che esterne, sentivo dentro di me la convinzione che Nostro Signore non mi avrebbe serbato rancore se, stanca di tutto, fossi andata a cercare nell’ombra Colui che nessuno poteva togliermi, Nostro Signore Gesù Cristo. Non l’ho fatto”. (Lettere Circolari e ufficiali, 8- 3- 1882).

25 DICEMBRE 1876
CHIESA DI SANTA CHIARA
La chiesa di S. Chiara apparteneva a un monastero di Clarisse.
Fu ricostruita sotto il titolo dell’Immacolata Concezione.
Nel 1876 è divenuta cappella del Seminario francese.
Non è pubblica; vi si può accedere solo dal Seminario.
Qui Maria della Passione partecipò alla Messa di mezzanotte del Natale 1876.

DICEMBRE 1876CHIESA SAN LUIGI DEI FRANCESILa chiesa di S. Luigi è la Chiesa nazionale dei Francesi residenti a Roma. Fu costruita nel XVI secolo. Nella navata di destra, in basso, esiste un monumento ai soldati francesi caduti durante l’assedio di Roma nel 1849.Nella navata di sinistra, in alto, un bel quadro del Caravaggio.Fu uno dei primi pellegrinaggi di Maria della Passione a Roma. Venne a pregare sulla tomba del cugino di sua madre, il capitano Joseph du Fort, caduto nell’assedio di Roma nel 1849. La pietra tombale che porta il suo nome è in alto nella navata di sinistra.29 DICEMBRE 1876SANTUARIO MATER ADMIRABILISL’oratorio si trova nel convento delle religiose del Sacro Cuore a Trinità dei Monti. In passato era un chiostro. Nel 1844, una postulante, Pauline Perdrau, che aveva un’attrattiva particolare per la vita nascosta di Maria, vi dipinse un affresco che rappresentava la Vergine nel Tempio, occupata a filare. La giovane mise nel dipinto tutta la sua anima, tutta la sua preghiera e riuscì a dargli un fascino straordinario, che lo rese presto celebre. Pio IX, che lo vide il 20 ottobre 1846, durante una sua visita, gli diede il nome di «Mater Admirabilis» e molte grazie accrebbero la sua fama. Hélène de Chappotin aveva imparato ad amare questa immagine, venerata in tutti i conventi del Sacro Cuore, nei suoi contatti con le religiose del Sacro Cuore a Nantes. Una delle sue cugine, religiosa in quell’Istituto, aveva una speciale devozione per Mater Admirabilis. Una statua, riproduzione dell’affresco, si trovava nell’oratorio di Ootacamund, e proprio davanti a essa Maria della Passione disse addio alle sue sorelle nel novembre 1876, facendo loro promettere di non mancare mai alla carità verso quelli che le avevano fatte soffrire. Il 10 dicembre seguente, sulla nave, scriveva: “Maria resterà sempre nostra Madre; per lei abbiamo lavorato, pregato, sofferto. Tutto è impresso nel suo cuore. Lasciamo quelli che sono della terra riuscire con i mezzi della terra; noi, figlie di Nazaret, che siamo umiliate con la Chiesa impoverita e perseguitata, vedremo il trionfo con lei”. Questa speranza non sarà delusa. Il 29 dicembre 1876 Maria della Passione si reca a pregare nel santuario di Mater Admirahilis. La sera del 3 gennaio 1877, mentre attende una risposta decisiva per la fondazione dell’Istituto, sale di nuovo con le sue compagne la scalinata di Trinità dei Monti. E’ tardi. M. Maria di San Giovanni Battista suona alla portineria del convento e chiede di far celebrare una Messa nel santuario di Mater Admirabilis il 4, il 5 e il 6 gennaio secondo le loro intenzioni.29 DICEMBRE 1876CHIESA ALLA TRINITÀ DEI MONTIQuesta Chiesa, costruita nel 1495 dal re di Francia Carlo VIII, venne restaurata nel 1816. Appartiene al governo francese, come il convento adiacente. A partire dal 1827, fu concessa in uso alle religiose del Sacro Cuore. Vi ha pregato Santa Madeleine Sophie Barat. Maria della Passione visitò questa chiesa uscendo dal santuario Mater Admirabilis, il 29 dicembre 1876. Ammirò una deposizione dalla croce nell’ultima cappella a sinistra, vicino alla porta. In realtà è la copia di un’opera dello scultore Achtermann. “Di là entriamo nella chiesa alla Trinità dei Monti; ammiriamo soprattutto una deposizione dalla croce in marmo, in cui la Vergine è bellissima”. (Maria della Passione Lettere giornaliere).29 DICEMBRE 1876CHIESA DI SANT’ANDREA DELLE FRATTEQuesta chiesta, di stile barocco, fu costruita nel XVII secolo. E’ retta dai Padri Minimi. Qui un giovane ebreo, Alfonso di Ratisbonne, il 20 gennaio 1842, fu convertito miracolosamente da un’apparizione della Vergine, rappresentata in un quadro situato sopra l’altare del miracolo. «Entrato ebreo, uscì cristiano». Maria della Passione, quando era bambina, aveva visto a Vannes Alfonso di Ratisbonne, allora novizio gesuita, e nel suo cuore aveva pensato: “Quanto deve amare la Madonna uno che l’ha vista! “. Aveva conservato una grande devozione alla Vergine del Miracolo e il 29 dicembre 1876 andò a visitarla uscendo da Trinità dei Monti. Nel 1880 e nel 1882, vi ritornò parecchie volte per partecipare all’Eucaristia. Alloggiava allora in quella zona. Maria della Passione, nelle «Memorie inedite», ci dice come questa chiesa è legata alla fondazione della casa di Roma, per la preghiera che vi fece mentre le sue compagne facevano le pratiche necessarie presso la S. Congregazione di Propaganda Fide (attualmente S. C. per l’Evangelizzazione dei popoli), che si trova vicinissima alla chiesa. “Tre ore di preghiera, che trascorsi ai piedi della Madonna di Ratisbonne, precedettero la concessione del permesso. Mentre io mi ero riservato il ruolo di Mosé, le mie due compagne ottennero ciò che desideravamo tanto”. (Memorie inedite, cap. I).

4 GENNAIO 1877
CHIESA DI SANTA MARIA DELLA PACE
Questa chiesa fu fatta costruire da Sisto IV per adempiere un voto, dopo aver ottenuto la pace per l’Italia nel 1487; fu ingrandita ed abbellita nei secoli successivi. Racchiude dei capolavori: un affresco di Raffaello, sculture su disegni di Michelangelo, quadri di Peruzzi. Il bel chiostro è del Bramante. Maria della Passione e le sue compagne vi entrarono per caso: la sera del 4 gennaio 1877 cercavano una chiesa per pregare. Nella penombra non notarono le ricchezze artistiche, ma furono colpite dalle colombe, che si trovavano a ogni lato dell’altare, e dall’iscrizione: Et in terra pax. Le colombe sono sparite, ma si vede ancora l’iscrizione. Due giorni dopo nasceva l’Istituto, chiamato, come Maria, a «fare la pace tra il cielo e la terra». “Entriamo e siamo colpite nel vedere, ad ogni lato dell’altare, una colomba d’oro con un ramo d’olivo e questa iscrizione: Et in terra pax. Mi avvicino a un sacerdote e gli domando il nome della chiesa: «Nostra Signora della Pace», mi risponde. Ci riposiamo tre quarti d’ora ai piedi della SS. Vergine, pregandola di tradurre in realtà la nostra speranza”. (Diario inedito di M. Maria di S. Giovanni Battista).

APRILE 1880 – 19- 26 GIUGNO 1882
VIA DELLA MERCEDE, 50
In questa casa, nel cui piano terreno c’è attualmente un teatro con alcuni bassorilievi antichi, si trovava la «Pensione Lavigne», tenuta da una signorina francese. La traduzione dell’iscrizione: Al presente diverse sono le età e le stagioni dell’esistenza: ma tutti ugualmente tendiamo verso la Patria Eterna. Maria della Passione vi abitò durante il suo soggiorno a Roma nell’aprile 1880. Vi ritornò al suo arrivo a Roma dal 19 al 26 giugno 1882. Da questa casa si recò all’Aracœli il 20 e il 21 giugno 1882, senza sapere che andava a ritrovarvi la luce della sua via francescana.

20- 21 GIUGNO 1882
ARACŒLI
Aracœli, situata sulla sommità del Campidoglio. L’Aracœli appartiene ai Frati Minori fin dal 1250. Al tempo di Maria della Passione era la sede della Curia Generalizia dell’Ordine. Lo fu fino al 1885, cioè fino all’espulsione dei Francescani. Molto spesso Maria della Passione ha pregato in questa chiesa ed ha incontrato nel convento il p. Raffaele e il p. Bernardino da Portogruaro, ministro generale dell’Ordine. Riviviamo qui i primi momenti: nella giornata del 20 giugno, Maria della Passione sale i centoventicinque gradini che portano alla basilica di Santa Maria in Aracœli, situata sulla sommità del Campidoglio, e bussa alla porta dell’antico convento, allora residenza della curia generalizia dell’Ordine dei frati minori. Il giorno dopo segnerà in modo decisivo la vita dell’istituto. Maria della passione incontra colui che ha sentito il nome per la prima volta alla porta del convento dell’Aracœli: “il p. Raffaele, che confessa le religiose francesi”. Gli parla dell’istituto e p. Raffaele ascolta, approva, suggerisce, osserva, analizza. Pochi giorni più tardi non tarderà a chiedere a Maria della Passione un atto di obbedienza incondizionata: redigere in tre giorni le Costituzioni dell’Istituto nascente. Appena gli verranno consegnate, impegnerà Maria della Passione a fare i primi passi per una fondazione a Roma e appena qualche settimana più tardi, Maria della Passione gli manifesterà timidamente il suo desiderio di orientare l’Istituto verso il Terz’Ordine di S. Francesco. In quelle prime ore, nella “Città eterna”, si preparano gli avvenimenti che faranno del 1882 l’anno di una nuova “nascita” per l’Istituto. Solo nell’ottobre del 1882 Maria della Passione incontrerà all’Aracœli p. Bernardino. Come dirà p. Raffaele: “Grazie al successore di San Francesco, Maria della Passione ha potuto compiere la sua missione quaggiù”. L’Aracœli è sempre rimasto uno dei luoghi francescani più cari a Maria della Passione. La presenza del S. Bambino e la tomba di S. Elena, hanno contribuito a renderlo tale.

6- 7 LUGLIO 1882
IL COLOSSEO
E’ stato fatto costruire da Vespasiano nell’anno 72 per i divertimenti pubblici. Più tardi prese il nome di Colosseo, probabilmente perché non lontano si trovava la statua colossale di Nerone, detta”Colosseum”, e a causa delle dimensioni colossali dell’edificio stesso. Qui Maria della Passione, obbedendo al p. Raffaele, scrive le prime Costituzioni dell’Istituto. Ascoltiamola: “Le mie figlie mi avevano chiesto molte volte di scrivere le Costituzioni. Noi avevamo le nostre usanze ben regolate, seriamente fissate, e basta. Avevo sempre respinto la loro preghiera; ma quando, dopo aver ascoltato il p. Raffaele, mi misi in ginocchio all’Aracœli, la mia coscienza provò un bisogno imperioso di obbedire. La sera stessa, al Colosseo, seduta su di una pietra dell’anfiteatro, sotto la protezione di tanti martiri, di vergini generose, cominciai a scrivere quella che doveva essere la legge di una falange di vergini missionarie. La Divina Provvidenza aveva scelto bene il luogo. Dio benedisse la mia buona volontà; la sera del terzo giorno il padre Raffaele aveva in mano il manoscritto delle nostre Costituzioni. Da allora sono state poco modificate”.

26 GIUGNO – 10 AGOSTO 1882VIA DEGLI IBERNESI, 19Questa casa, in passato, era residenza del Collegio Irlandese; all’epoca di Maria della Passione era il Monastero delle Suore della Compassione. Attualmente accoglie pensionanti dell’Università dell’Angelicum, con la quale comunica. Maria della Passione vi abitò dal 26 giugno al 10 agosto 1882, nell’ospitalità delle Suore della Compassione, con le quali mantenne relazioni di amicizia. Qui furono redatte in parte le Costituzioni iniziate al Colosseo: «Ricordo sempre l’obbedienza: “Le vostre Costituzioni devono essere scritte in tre giorni; e tre giorni dopo era fatto. E si può dire che non vi è stato cambiato quasi niente. Veramente il buon Dio ha fatto per noi grandi meraviglie attraverso l’obbedienza. Vedo ancora la povera M. dello Spirito Santo, che guardavo dal mio letto, e che cadeva dal sonno mentre copiava ciò che avevamo fatto di giorno”. (Lettere a M. di S. Cecilia, 13- 3 1895). Qui fu anche preparata la fondazione della casa Sant’Elena. Maria della Passione partì da questa casa il 10 agosto 1882 per recarsi nella casa provvisoria di Via Ferruccio n° 1, oggi abbattuta, dove l’attendevano tante grazie e tanti dolori.ROMA – VIA FERRUCCIO, 1Poco dopo aver scritto le Costituzioni, Maria della Passione domanda il permesso di fare una fondazione a Roma. Il 27 luglio le Missionarie di Maria arrivano trionfanti all’Aracœli per annunciare l’approvazione della fondazione. Per Maria della Passione l’approvazione di una fondazione a Roma significava la stabilità dell’Istituto, sotto la protezione della Santa Sede. Dopo qualche giorno, le ricerche si concentrano su un nuovo quartiere, fra le Basiliche di S. Giovanni e di S. Maria Maggiore. “Da quella parte bisognerà comprare un terreno per costruire più tardi. Si dice che fra qualche anno sarà centrale”. Il 2 agosto, dopo tanti tentativi infruttuosi, scoprono nella piccola via Giusti “una casa ancora in costruzione, con un giardino, abbastanza grande per Roma; probabilmente ci decideremo per quella” scrive Maria della Passione. Ma aspettando che questa casa sia abitabile, l’8 agosto 1882, le Missionarie di Maria prendono in affitto “la casetta” situata al n° 1 di via Ferruccio. Questa casa non esiste più, ma è così descritta nella lettera quotidiana agli Chatelets: “Avremo una casa graziosa, un giardino, l’acqua, parecchi alloggi, ma la cappella sarà così piccola che dovremo stare in una stanza accanto e vedere l’altare solo di lato, dalla porta”. Il 10 agosto si trasferiscono “a casa “. Devono procurarsi tutto, perché in questa piccola nuova casa “non ci sono che i muri”, ma già il 18 agosto l’Eucaristia è offerta per la prima volta nella Casa Sant’Elena. Maria della Passione l’aveva chiesto come segno della volontà di Dio sulla fondazione. La sera stessa arrivano dalla Bretagna le sei suore, che con Maria della Passione e le sue compagne, saranno le pietre vive di questa fondazione. Ma sarà una sistemazione provvisoria per qualche mese, al massimo per un anno.ROMA – VIA GIUSTILe suore vi si trasferiranno nel luglio 1883. Inizialmente Maria della Passione si mostra un po’ esitante nell’acquisto della casa in costruzione in Via Giusti. Essendo destinata a essere la casa generalizia di un Istituto missionario, che sembra chiamato a un rapido sviluppo, c’è da prevedere che ben presto sarà insufficiente; un terreno vicino, che appartiene al Comune, permetterebbe di costruire più tardi. Nella festa dell’Assunzione, Maria della Passione appoggiandosi sull’obbedienza si impegnerà all’acquisto. La casa appena acquistata non occupa che una parte della facciata attuale che dà su Via Giusti. L’angolo di Via Machiavelli è ancora del primo proprietario, Signor Caprioli. Un piccolo cortile la separa dalla Casa S. Elena (Via Ferruccio), che si ingrandirà a poco a poco: con modeste costruzioni nel 1889, poi nel 1895 e nel 1897 con l’acquisto della casa e dei terreni vicini. L’apostolato si organizza pian piano con il catechismo e la preparazione alla prima comunione. La comunità si organizza e il 5 febbraio 1884, Maria del Cuore Immacolato diventa la prima superiora locale della Casa di Roma. Nel mese di aprile si chiarisce finalmente la dolorosa situazione dell’Istituto: la rielezione di Maria della Passione come superiora generale è autorizzata. Ma la casa romana resterà marcata dalla croce per tre lunghi anni ancora: nell’aprile 1884 le autorità ecclesiastiche dichiarano “Casa Madre” quella nella diocesi di Saint- Brieuc. Il convento di Roma resta limitato a tre o quattro religiose e privato del privilegio dell’Esposizione Eucaristica. Solo nel 1887 la Casa Sant’Elena otterrà nuovamente piena libertà. Il suo ruolo essenziale sarà quello di essere il centro dell’Istituto, residenza del Consiglio Generale, di servire così, senza rumore e senza splendore, l’espansione missionaria. Nel 1888 diventerà casa di formazione con l’apertura di un probandato, che vi resterà fino alla fondazione di Grottaferrata nel 1892. L’apostolato si svilupperà con l’accoglienza ai pellegrini, sempre più numerosi, e con opere di carattere sociale, come la riabilitazione dei prigionieri e il “laboratorio Fides” per la promozione delle giovani operaie. “Quel non so che di meraviglioso che ci circonda da due mesi, mi consola e nello stesso tempo mi fa paura”.SETTEMBRE 1883CHIESA DI S. PIETRO IN VINCOLIE’ denominata Basilica Eudossiana, perché fatta costruire da Eudossia, moglie dell’imperatore Valentino III per venerare le catene di S. Pietro qui custodite. Nel braccio destro del transetto si trova il Mausoleo del Papa Giulio II con la celebre statua del Mosè, scolpita da Michelangelo. “Un giorno andammo al Colosseo, dove ’Maman’ ci mostrò la pietra sulla quale si era seduta per scrivere le Costituzioni dell’Istituto. Allora tutte volemmo sederci su quella pietra, una dopo l’altra. Madre Sant’Elena cominciò per prima e Maman, in piedi, ci guardava sorridente, aspettando pazientemente che finisse questa cerimonia del tutto particolare. Da lì andammo a S. Pietro in Vincoli”. (Là plus que partout ailleurs).


SETTEMBRE 1883
BASILICA DI S. PAOLO FUORI LE MURA
E’ la più grande chiesa di Roma, dopo quella di S. Pietro, e una delle quattro Basiliche maggiori.
Fu costruita sulla tomba dell’apostolo. Semidistrutta da un incendio nella notte tra il 15- 16 luglio 1823, fu ricostruita da Papa Leone XII. “Andammo poi a S. Paolo fuori le mura. Era bellissimo visitare quei luoghi in compagnia di Maman. Lei stessa amava molto tutto ciò che si collegava a qualche sacra memoria”. (Là plus que partout ailleurs).

12 NOVEMBRE 1883

LA SCALA SANTA
L’edificio custodisce la Scala Santa e la cappella di S. Lorenzo o Sancta Sanctorum. La Scala Santa, di 28 gradini, sarebbe, secondo la tradizione, quella del palazzo di Pilato in Gerusalemme, che Gesù salì e discese, probabilmente più volte. In cima alla Scala si trova il Sancta Sanctorum, già cappella privata dei Papi durante la loro residenza in Laterano, che custodisce molte reliquie, tra cui l’Immagine di Cristo acheropita (non dipinta da mano d’uomo). Maria della Passione, deposta dal suo ufficio di Superiora Generale, il 16 marzo 1883 continuava a vivere con tanta serenità il quotidiano tra le sue figlie, ed era felice di accompagnarle in pellegrinaggio nei luoghi sacri di Roma. “Un giorno ritornando dalla Aracœli, troviamo Maman che torna a casa con M. dei Santi Angeli. Scendono dalla carrozza e ci conducono alla Scala Santa. Saliamo la Scala, poi lassù insieme riceviamo la benedizione del Santissimo Sacramento”. (Giornale della Casa S. Elena).

Torna su